Edizione 2015, per l'autonomia alimentare delle donne del Benin
In piena sintonia con il tema di Expo Milano 2015 (Nutrire il pianeta, energia per la vita), il Progetto agroalimentare che sosteniamo con Manitese (n. 2033) attraverso l’evento Vesti la Musica… 2015 è stato scelto dal Gruppo di Manitese di Rivoltella, realtà di volontari che da 31 anni opera nella nostra comunità.
In piena sintonia con il tema di Expo Milano 2015 (Nutrire il pianeta, energia per la vita), il Progetto agroalimentare che sosteniamo con Manitese (n. 2033) attraverso l’evento Vesti la Musica… 2015 è stato scelto dal Gruppo di Manitese di Rivoltella, realtà di volontari che da 31 anni opera nella nostra comunità.
Questo progetto coinvolge le donne del Benin e la produzione e lavorazione della manioca, con l'obiettivo di rafforzare la sicurezza alimentare e valorizzare le
filiere agricole locali nella loro dimensione economico-produttiva,
attraverso il coinvolgimento di 34
gruppi femminili di tre comuni del dipartimento dell'Atacorà.
In
particolare, sono previsti:
- corsi di formazione, sull'organizzazione e la gestione dei
gruppi, la trasformazione della manioca, la commercializzazione e la
gestione economica;
- la fornitura di talee e attrezzi per la produzione agricola;
- la realizzazione di sette laboratori di trasformazione
della manioca (per ottenere il Garì, una specie di cous cous adatto
all'alimentazione degli adulti e la Tapioca più adatta ai bambini);
- la creazione di magazzini per lo stoccaggio e la distribuzione dei
prodotti.Edizione 2014, a sostegno di Andos per le donne operate al seno
Quest’anno
il ricavato andrà alla sezione di ANDOS, Associazione
nazionale donne operate al seno, delle zone Oglio Po-Desenzano d/G
per l’acquisto di una importante macchina per la radioterapia nel reparto di Senologia presso l'ospedale di Desenzano.
Edizione 2013, un concorso per Lankama e la manualità dell'India
L’Associazione Lankama opera da anni in una delle zone più povere del Sud dell’India, a Kesarapalli, un villaggio a circa 15 km dalla città di Vijayawada: sono circa 300 i bambini orfani che la presidente del sodalizio, la pozzolenghese Loredana Prosperini, insieme a padre Joseph e ai volontari dell’associazione, ha accolto, curato, nutrito e mandato a scuola o a imparare un mestiere dignitoso, salvandoli dalla strada.
Un'isola d'amore nel Sud dell'India
www.lankama.it |
È coraggiosa e piena di energia la mamma
di Lankama, fondatrice e presidente
della onlus che oggi dal gestisce le donazioni per i piccoli ospiti della Smiling Children’s Home, la casa di
accoglienza dove 300 bambini indiani vivono e studiano. I più grandi possono
anche imparare un mestiere, grazie ai nuovi laboratori di informatica e
sartoria, per esempio.
Insegnante di matematica in
pensione, è autrice di apprezzati testi scolastici, anima incontri in giro per
l’Italia, sollecita nuovi contatti, amici e sostenitori di progetti i cui destinatari
sono quei piccoli dagli occhi bellissimi.
La prima esperienza a Bombay l’ha portata a creare l’associazione Lankama, realtà pozzolenghese impegnata a raccogliere fondi per finanziare l’attività della casa per bambini soli che Loredana, con l’aiuto di altre persone generose e intraprendenti ha costruito a Kesarapalli, nel Sud-est dell’India.
La prima esperienza a Bombay l’ha portata a creare l’associazione Lankama, realtà pozzolenghese impegnata a raccogliere fondi per finanziare l’attività della casa per bambini soli che Loredana, con l’aiuto di altre persone generose e intraprendenti ha costruito a Kesarapalli, nel Sud-est dell’India.
Attualmente, dei 300 bambini aiutati da
Loredana e dai suoi amici, quasi la metà sono orfani di uno o entrambi i
genitori e vivono nella “casa dei bimbi sorridenti”: la Smiling Children’s Home.
Laboratorio di sartoria nel Sud dell'India |
Una goccia nel mare che salva
«Il nostro obiettivo primario – spiegano i volontari dell'associazione – è quello di offrire a tutti i nostri bambini una speranza per il loro futuro, dando loro la possibilità di frequentare qualche anno di studio e di essere inseriti nel mondo del lavoro. Potranno così un giorno rendersi autosufficienti, essere di aiuto alle loro famiglie e alle generazioni che verranno. La nostra è una piccola iniziativa, una goccia nel mare. Ma vogliamo che rimanga tale, per poter seguire di persona l’evoluzione della storia dei bambini che abbiamo adottato, e per creare un rapporto profondo fra loro e i genitori adottivi».
In questo modo, i fondi raccolti confluiscono tutti nel bersaglio scelto: «Il nostro è puro volontariato, e non esistono intermediari, apparati burocratici da mantenere o spese amministrative. Niente va sprecato».
Un sodalizio gravido di amore, di
progetti, di nuove iniziative che si avvicendano rafforzando il ponte tra il
paese delle colline moreniche, il Garda e l’affascinante India.
È lì che ogni anno Loredana si reca per dare sostegno agli orfani e alimentare i laboratori e progetti didattici. Con lo spirito di chi torna in famiglia.
È lì che ogni anno Loredana si reca per dare sostegno agli orfani e alimentare i laboratori e progetti didattici. Con lo spirito di chi torna in famiglia.
Lankama in indiano vuol
dire isola. Ma non è questa l’unica ragione per cui la onlus morenica, nel 2000,
scelse proprio tale nome. Il senso è molto più profondo: si chiamava così la
prima bambina adottata a distanza grazie a un progetto che si proponeva di
raccogliere fondi per contribuire alla crescita e all’educazione di un gruppo
di fanciulli del Comune di Vijayawada, nell’ampia regione indiana dell’Andhra
Pradesh.
L’associazione nasce da un’esperienza forte
che l’insegnante di Pozzolengo ha vissuto dopo essersi trovata immersa, quasi
per caso, nella realtà indiana di abbandono e povertà che tocca soprattutto i
bambini, spesso privati di un degno futuro.
Mani
di donna, mani di fata
In particolare, due recenti progetti sono stati concepiti per affiancarsi agli altri: il laboratorio di informatica e quello
di sartoria e bijoux.
Quest’ultimo ha una triplice finalità: confezionare il vestiario che occorre ai bambini della casa, insegnare un mestiere agli adolescenti e fare abiti su commissione.
In particolare sono le giovani donne le destinatarie del corso di sartoria e bijoux.
Quest’ultimo ha una triplice finalità: confezionare il vestiario che occorre ai bambini della casa, insegnare un mestiere agli adolescenti e fare abiti su commissione.
In particolare sono le giovani donne le destinatarie del corso di sartoria e bijoux.
La
bottega di sartoria, rivela Loredana, «mi sta particolarmente a cuore. Chiara
Zanetti, un’amica stilista specializzata in gioielli in pelle, ha ideato un
progetto per valorizzare il lavoro e la manualità di un Paese come l’India, dove
lo sfruttamento della manodopera e delle persone è diventato purtroppo una cosa
normale».
In pratica, «si tratta di acquistare della stoffa in India e, con
questa, elaborare dei gioielli. Sono le ragazze del nostro corso di sartoria a
produrli per poi venderli in una boutique locale. Alcuni pezzi vengono venduti anche in Italia».
Chiara Zanetti e Loredana Prosperini; sopra i primi "gioielli di Lankama" |
Chiara ha fatto ricamare alle ragazze indiane bellissimi disegni
su strisce di pelle che lei stessa ha ideato e poi montato trasformandole in
originali e raffinati bracciali. Il lavoro è stato seguito personalmente in
India da Loredana, presidente di Lankama. Il risultato è elegante e innovativo.
Abitualmente, sottolinea Loredana Prosperini, «l’Occidente sfrutta il lavoro del terzo mondo pagando alle
persone una frazione minima di quanto è loro dovuto e costringendo la mano d’opera
indiana a lavorare in condizioni aberranti. Con questo progetto offriamo alle nostre ragazze un salario accettabile, un posto di lavoro
sicuro e un monte ore regolato».
Nessun commento:
Posta un commento